Covid e donazione: è possibile donare in sicurezza? FIDAS e CNS rispondono ai microfoni di Radio Vaticana
Ai microfoni di Radio Vaticana la giornalista Paola Simonetti, all’interno del programma “In prima linea” ha fatto chiarezza per quanto riguarda l’attuale esigenza, a livello nazionale, di sangue ed emocomponenti ed ha provato a togliere i dubbi a donatori e potenziali donatori che ancora si interrogano: “è veramente possibile, ai tempi del coronavirus, donare in sicurezza?”.
Sono intervenuti all’interno del programma, per rispondere ai dubbi, Giovanni Musso, Vicepresidente Nazionale Vicario FIDAS e il Direttore del Centro Nazionale Sangue, il dottor Giancarlo Maria Liumbruno.
In merito all’attuale richiesta di sangue il Direttore del CNS ha sottolineato come: “Dopo un calo sostanziale delle donazioni che si è verificato a cavallo fra la fine di febbraio e la prima settimana di marzo, momento in cui abbiamo avuto un calo di circa il 12% su base nazionale, sono stati fatti appelli alla donazione a vari livelli e la risposta dei donatori è stata impressionante, quindi abbiamo avuto nel giro di 7-8 giorni un surplus del 10%. […] Attualmente la situazione è di stabilità, abbiamo delle scorte più che sufficienti, abbiamo anche delle eccedenze perché contestualmente si è verificata una riduzione delle attività di chirurgia, soprattutto la chirurgia programmata e questo si è verificato mediamente in tutte le Regioni. Al momento non ci sono Regioni che registrano carenze di sangue.”
Qual è dunque l’invito ad oggi rivolto ai donatori? “L’appello che facciamo ai nostri donatori – prosegue Giancarlo Liumbruno – è quello di programmare e di prenotare la loro donazione perché nelle prossime settimane, quando ci sarà una ripresa delle attività chirurgiche e quando le unità che sono state donate in modo massiccio dopo la prima settimana di marzo andranno ad esaurirsi (teniamo conto che il sangue scade dopo 42 giorni e le piastrine dopo 5 giorni), bene fra qualche settimana avremo bisogno di donazioni nuovamente però è importante che queste donazioni avvengano solo con la prenotazione in modo da garantire che effettivamente servano a soddisfare il bisogno dei pazienti in quel momento”.
Ma ad oggi è possibile donare in sicurezza? “Si può donare in sicurezza, assolutamente sì. – afferma Giovanni Musso – Il Ministero della Salute ha pubblicato delle direttive alle quali i centri di raccolta sia associativi che pubblici, ovviamente, si sono attenuti. La cosa importante, come diceva anche il direttore del Centro Nazionale Sangue, è la prenotazione, cosicché non si creino assembramenti e vengano agevolate al meglio le attività di triage. I donatori vengono sottoposti ad un pre-triage prima telefonico, con poche domande sullo stato di salute e successivamente all’accesso ai centri di raccolta, viene misurata la temperatura corporea al fine di accertare che non siano presenti sintomi di infezione da Covid […] L’importanza della programmazione è fondamentale. Programmare la donazione vuol dire donare quando serve e quello che serve”.
Il podcast della trasmissione è ascoltabile cliccando qui.