La cultura della donazione: stare bene per far stare bene

4 Ottobre 2023In Iniziative

La scienza lo conferma, l’esperienza lo dimostra: donare rende felici. Ognuno di noi sa che se facciamo un dono senza dubbio stiamo meglio. Le neuroscienze, attraverso la letteratura scientifica, hanno rilevato l’esistenza di meccanismi cerebrali che, attraverso determinati stimoli visivi e auditivi, influenzano la volontà di donare. Diversi sono i fattori, compresi quelli fisiologici, che spingono le persone a farlo con maggiore slancio, tra questi la predisposizione emotiva e gli ormoni. Gli esperti hanno visto che emozioni come la felicità e uno stato di benessere sono strettamente collegati all’atto della donazione. E questo vale anche per il sangue.

Superato il periodo della pandemia, il dato relativo alla donazione di sangue ha visto una lieve ma costante crescita. Nonostante le criticità, dovute agli squilibri tra le regioni italiane, l’autosufficienza nazionale della raccolta di sangue è stata comunque garantita. Nel 2022 nel nostro Paese i donatori di sangue sono stati 1.660.227 e, grazie a queste donazioni, sono state realizzate circa 2,8 milioni di trasfusioni per 639 mila pazienti, con una media di circa 5,4 trasfusioni ogni minuto (fonte: Centro Nazionale Sangue).

Donatrici e donatori non sono, dunque, venuti meno al loro gesto di altruismo e dovere civico: generosità e affidabilità le caratteristiche che li contraddistinguono. Ma i dati confermano un quadro in cui è ineluttabilmente necessario un ricambio generazionale. La popolazione di donatori di sangue sta inesorabilmente invecchiando come d’altronde l’intero Paese. Se non si provvede ad un’importante azione di educazione nelle giovani generazioni in favore della cultura del sangue si rischia di far venir meno quelle riserve preziose a garantire la vita di molte persone.

Qui il Report con il contributo di Giovanni Musso, presidente nazionale FIDAS.

Per approfondire:
istitutoitalianodonazione.it