La donazione di sangue al Parlamento Europeo

15 Giugno 2016In sistema sangue

IMG-20160614-WA0000Il 14 giugno, in occasione della Giornata Mondiale del Donatore 2016, presso il Parlamento Europeo a Bruxelles è stato organizzato un seminario dal titolo: “Voluntary Blood Donation and Transfusion Policies in Europe” (donazione di sangue volontaria e politiche trasfusionali in Europa). Importante e qualificato l’elenco dei relatori che si sono susseguiti nell’aula Loyola de Palacio. Ha introdotto i lavori l’On. Giovanni La Via, Presidente della Commissione del Parlamento Europeo per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare per poi lasciare la parola ai vari attori del sistema sangue europeo. Nelle tre sessioni di lavoro relatori di Slovenia, Belgio e Spagna hanno mappato le loro realtà indicando come si stanno muovendo le istituzioni delle rispettive nazioni.

Rys Andrzej, capo della Direzione Generale Salute e la Sicurezza alimentare della Commissione europea, ha presentato i dati più recenti sulla donazione di sangue nell’Unione. Sono complessivamente 14 milioni (pari al 3% del totale) gli europei che lo scorso anno hanno effettuato ben 20 milioni di donazioni, per un totale di 5 milioni di trasfusioni. Secondo i dati di Eurobarometro, il 35% ha compiuto questo gesto almeno una volta nella vita. Il 75% è spinto da una motivazione altruistica, mentre solo il 12% sarebbe disposto a ricevere un compenso monetario a fronte di questo gesto.

Alcuni spunti interessanti sono poi emersi da Kari Aranko, direttore scientifico dell’EBA (European Blood Alliance) che ha posto l’attenzione sul fatto che oggi l’Europa dipende ancora per il 30% di medicinali plasmaderivati dagli USA. Qualora dovessero intervenire crisi o altri fattori, è chiaro che gli Stati Uniti potrebbero dirottare le risorse sul fabbisogno nazionale con gravi criticità per chi importa. Ludo Muylle, della FAMHP (Agenzia del farmaco belga), ha affermato che i prodotti trasfusionali in Europa ora hanno un’altissima qualità e le trasfusioni sono estremamente sicure ma, purtroppo, da uno studio del 2015, risulta ancora bassa la percezione di qualità da parte della popolazione. L’intervento di Giancarlo Liumbruno (direttore del Centro Nazionale Sangue italiano) ha toccato luci e ombre del sistema Italia con chiarezza e competenza. Nel l’intervento di Domingo Luis Guerra Maneta, vicepresidente della FIODS (ente che raggruppa le Associazioni di donatori di sangue nel mondo) è stato presentato un dettagliato quadro della situazione europea e mondiale da cui è emerso come siano ancora molto disomogenei le modalità di donazione e i sistemi trasfusionali nel mondo. Maneta ha auspicato di raggiungere l’obiettivo di soddisfare le necessità trasfusionali nel mondo attraverso donatori volontari non remunerati entro il 2020. Ha chiuso i lavori il presidente nazionale Avis e coordinatore CIVIS Vincenzo Saturni ribadendo l’assoluta IMG-20160614-WA0002importanza del ruolo delle associazioni di volontariato e la loro partecipazione alle consultazioni dei livelli istituzionali e la necessità per cui la donazione debba rimanere volontaria, periodica, associata e non retribuita. Ha inoltre auspicato, con la sottoscrizione di un manifesto da parte dei presenti, la creazione di una connessione tra associazioni e Commissione Europea, una rete permanente tra le istituzioni nazionali, europee e il volontariato del sangue, affinché si continui a discutere di questi argomenti e si possa creare un modello comune di donazione in Europa, come ha sottolineato l’On. La Via. Dati i temi estremamente importanti trattati, anche FIDAS nazionale era presente ai lavori con il presidente Aldo Ozino Caligaris e il consigliere nazionale Mauro Benedetto.

 

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