Dialogo e confronto le parole d’ordine per la FIDAS di oggi e domani
Il Sistema trasfusionale in Italia è in forte sofferenza insieme al mondo del volontariato. Ma delle prospettive positive ci sono: bisogna incentivare le persone perché si possa dare il via a dei coinvolgenti progetti di sviluppo associativo. Questo è per lo più quanto emerso sabato 28 settembre nella Sala dei Fondatori di Confartigianato Vicenza, in occasione dell’Interregionale Nord Est di FIDAS, una giornata di confronto tra i presidenti delle Federate, i loro delegati e i presidenti regionali con la Presidenza e i consiglieri nazionali del territorio, alla quale ha portato il proprio saluto anche il presidente del Consiglio Comunale di Vicenza, Massimiliano Zaramella.
Tema dell’incontro “La FIDAS che cresce e le sfide del futuro: confronto attivo sul territorio“. “Abbiamo accettato positivamente la decisione di FIDAS Nazionale di procedere alla variazione del nostro Statuto associativo – ha spiegato il presidente di FIDAS Vicenza, Mariano Morbin – prevedendo l’istituzione di un coordinamento regionale in seno alla nostra associazione. Un passo avanti importante, che va nella direzione dell’efficienza e della semplificazione, nonché del dialogo costruttivo con i vertici regionali del sistema sanitario e trasfusionale. I nostri giovani sono protagonisti già oggi e lo saranno ancor di più in futuro. Stanno dimostrando di avere entusiasmo e capacità da vendere, dobbiamo continuare a sostenerli, dar loro carica ed appoggiarli nei progetti che hanno in cantiere, per stimolare e rendere più forte il dialogo con le nuove generazioni“.
Sulla stessa linea, il consigliere di FIDAS Vicenza, Sergio Severi. “Essere una grande associazione – ha detto – significa anche avere la capacità di ascoltare e dare gambe ai progetti di chi è più giovane, responsabilizzandolo ed affidando budget di sviluppo. Pensare che non ci si possa fidare dei giovani vuol dire dimenticarsi che un tempo qualcuno si è fidato di noi, che oggi abbiamo i capelli bianchi, e che sicuramente abbiamo sbagliato qualche volta“.
Tra le grandi novità sul tavolo la nuova piattaforma informatica per la prenotazione delle donazioni. “Stiamo particolarmente soffrendo – ha aggiunto il presidente Morbin – e crediamo che la Regione Veneto abbia commesso un’imprudenza a partire con la sperimentazione da un territorio ricco di donatori come la provincia di Vicenza, ma dobbiamo riconoscere che l’assessore regionale alla Sanità ha fin da subito instaurato un confronto costruttivo e messo a disposizione i tecnici per individuare e risolvere le non poche problematiche che il nuovo software sta presentando“.
E proprio l’assessora Manuela Lanzarin, presente all’incontro dei donatori FIDAS del Nord Est, ha rinnovato disponibilità e massima apertura al dialogo. “Le associazioni di donatori di sangue – ha evidenziato – sono un tesoro che dobbiamo valorizzare ed è fondamentale che, anche sfruttando gli strumenti tecnologici siano sempre più in rete. Siamo consapevoli del grande sacrificio che comporta il cambiamento del sistema di prenotazione delle donazioni, ma siamo altrettanto convinti che, una volta entrato a regime, rappresenterà un’opportunità di crescita irrinunciabile al servizio delle stesse Associazioni. La Regione Veneto sarà sempre al fianco dei donatori e del mondo del volontariato. Non dobbiamo dimenticare, però, l’altra grande sfida che dobbiamo assieme affrontare, quella demografica, per avvicinare i giovani al mondo della donazione, che significa generosità e prevenzione“.
Giovanni Musso, presidente di FIDAS Nazionale, ha stimolato i volontari presenti a Vicenza a proseguire nel dialogo costruttivo e nel confronto. “Siamo una grande realtà – ha detto – ed abbiamo ampi margini di crescita. Dobbiamo metterci a lavorare con serietà, mettendo da parte i campanilismi, polemiche e rivalità che ostacolano lo sviluppo di FIDAS e non fanno bene ai donatori. Ricordiamoci che oggi dobbiamo fare i conti con il fattore tempo, che per molte persone è diventato più prezioso del dono, quindi trovare nuovi donatori non è facile, ma non per questo dobbiamo rassegnarci e gettare la spugna di fronte ad un sistema sanitario in cui l’esigenza di sangue è crescente“.
Proprio per questo è fondamentale che i volontari, in prima linea nell’individuare nuovi donatori, siano adeguatamente formati, come ha sottolineato Vincenzo De Angelis, direttore del Centro Nazionale Sangue. “I volontari – ha spiegato – devono avere una base seria di conoscenza del sangue, così da poter dare corrette informazioni ai donatori ed aspiranti tali. Dobbiamo cogliere ed accettare le sfide tecnologiche, che possono rappresentare un’opportunità attraverso la telemedicina e la messa in rete del sistema trasfusionale“.
Tra i progetti a cui ha aderito anche FIDAS Vicenza con grande successo e che daranno il via ad una nuova entusiasmante stagione, è stato ricordato “Metti in moto il dono”, l’evento che vede motociclisti donatori FIDAS attraversare i diversi territori della Penisola. “Dal prossimo anno – ha concluso il consigliere nazionale Luisa Segato – l’evento sarà ancor più inclusivo, in quanto coinvolgerà anche sportivi di altre discipline“.