Convegno Giovani Nazionale. “Siate voi la speranza, siate voi i colori del dono”

11 Marzo 2024In eventi, istituzionali

È giunto al termine domenica 10 marzo 2024 il Convegno Giovani Nazionale FIDAS che, come annunciato, per tre giorni, ha chiamato a raccolta a Renazzo, in provincia di Ferrara, giovani donatori di tutta Italia. Ragazze e ragazzi di età compresa tra i 18 e i 35 anni hanno confrontato esperienze, testimonianze e pratiche virtuose che, nei rispettivi territori, fanno di loro dei preziosi referenti, non solo per i coetanei. Un’edizione, quella del convegno di quest’anno, molto partecipata, servita ad apportare alcune modifiche statutarie e a ribadire l’importanza di una formazione approfondita. “Compiere scelte per essere protagonisti: pensare globale, agire locale”, il tema che ispirato i lavori.

Affidati alla consigliera nazionale Ines Seletti i saluti del Presidente FIDAS, Giovanni Musso. “Donare sangue – le parole contenute nel discorso – rappresenta un vero e proprio asset per la sostenibilità sociale perché non è un gesto circoscritto o che si limita alla questione sanitaria, ma riguarda il benessere e la salute collettiva. È un gesto che si incardina nella cultura della solidarietà e che investe la propria salute e quella del prossimo. La donazione di sangue deve essere concepita come terreno fertile che poggia le sue basi sul rispetto e sulla cura dell’ambiente in cui viviamo. Un gesto civico, dunque, che intensifica l’armonia tra le forze sociali e che investe la sostenibilità in termini di sinergie che raccolgono sfide importanti soprattutto in termini di emergenze sociali.

Il ruolo del volontario, e quindi del donatore, assume in ambito sociale ruolo centrale perché fornisce risposte ai bisogni di una collettività. La donazione non è mai un fatto unilaterale, ma uno scambio sociale complesso che produce benefici non soltanto per chi riceve ma anche per chi dona. In altri termini la donazione è molto più di un flusso tra dare e ricevere, ma è forma di esperienza sociale mai strumentale che si basa su uno scambio di beni relazionali e con modalità di fruizione che non sono solo fra due soggetti, ma implicano la partecipazione e la fruizione di un insieme di persone.

La donazione di sangue è un intero sistema in cui l’organizzazione e il proprio donatore si muovono in un’esperienza e in una prospettiva di senso comune attraverso la quale il coinvolgimento pluridirezionale investe l’intera società. Ciò rende il donatore partecipe di quella buona causa sociale che lo gratifica, lo appassiona, lo motiva e dunque lo cambia. L’impegno nella cura degli altri è il valore sociale più evidente, intrinseco al dono perché è volontario e gratuito fino alla messa a disposizione del proprio tempo e delle proprie risorse per venire in aiuto agli altri.

Il ruolo assunto dal volontario donatore rappresenta una relazione che deve essere nutrita e coltivata nel tempo. In essa chi dona è motore di sostenibilità sociale. Donare significa, quindi, alimentare un nuovo paradigma di sviluppo che parte dal basso in quanto appartiene a tutti e per questo in grado di generare quel senso di appartenenza ad una comunità che altrimenti non potrebbe esistere. La vera sostenibilità sociale si individua in quella capacità di tenere insieme donatore, beneficiario e società, al di là di azioni singole ma come strumenti interdipendenti capaci di generare benessere e salute sociale.

Questo è quel mondo che, insieme a voi giovani che oggi siete qui, vogliamo difendere e continuare a far crescere. Aprite le porte al futuro perché grazie alle vostre azioni, al vostro muovervi verso l’altro, al vostro generare energia condivisa è possibile camminare su quella strada di solidarietà tracciata affinché tutti, anche in ogni angolo più remoto della Terra, possano beneficiare di quel gesto unico ma universale che ha dentro non solo una vita, ma il valore stesso della vita.

Voi che conoscete il gesto del donare, non fate che paure, credenze, falsi miti e scarsa informazione determinino quell’allontanamento delle nuove generazioni da questo importante atto di solidarietà. Siate voi, che siete qui riuniti, i testimonial migliori, i più determinati per far sì che ogni appello al dono e a salvare vite umane non cada nel vuoto. Siate voi la speranza, siate voi i colori del dono. Un bravi al Coordinamento FIDAS Giovani per il tema scelto e un bravi a FIDAS Giovani e alla Federata FIDAS di Renazzo per l’organizzazione di questo interessante convegno. Facciamo insieme squadra per generare, attraverso la donazione, sostenibilità sociale!“.

Soddisfazione per l’esito della tre giorni è stata espressa anche dalla coordinatrice Giovani FIDAS, Roberta Antonia Maida, a nome dell’intero Coordinamento. “Siamo molto felici di come è andata – ha detto – la partecipazione dei giovani è stata ampia e sono stati coinvolti in maniera attiva. È stato bello avere la partecipazione delle Istituzioni e di altre Associazioni a livello territoriale. Preziosa la presenza di ADMO, grazie a cui è stato possibile tipizzarsi e c’è stata l’occasione anche di ricordare l’importanza della donazione di midollo osseo. Siamo certi che i giovani che hanno partecipato torneranno a casa e continueranno a impegnarsi e a dare il proprio contributo perché il convegno si è concluso, ma questo è solo un nuovo inizio per ognuno di loro. Un punto di partenza dopo diversi anni in cui non c’è stato un evento nazionale dedicato totalmente ai giovani. Ringrazio FIDAS Renazzo e tutti i volontari che hanno dato un grande contributo, senza il quale non avremmo potuto fare l’evento”.